Tredici concerti in poco più di un anno e mezzo, un giusto mix tra professionisti affermati e giovani talenti e poi un luogo magico tornato a essere fulcro della cultura cittadina. Si è da poco conclusa con un bilancio più che positivo la rassegna de ‘I concerti del Ridotto’ sotto la direzione artistica di Bruno Nicoli, direttore d’orchestra, responsabile dei Complessi Musicali di palcoscenico del Teatro alla Scala e docente di direzione nell’Accademia del Teatro alla Scala.

Dal primo novembre fino al 15 giugno nei rinnovati spazi di piazza De André sono andati in scena dieci spettacoli a cui se ne aggiungono altri tre, una speciale première, organizzata tra l’inverno e la primavera 2024. “Siamo davvero contenti del riscontro che abbiamo avuto da questi concerti – spiega Bruno Nicoli -: data dopo data abbiamo visto crescere sempre più il pubblico non solo in numero, tanto da registrare ormai di norma il tutto esaurito, ma anche nel suo sincero entusiasmo. Tutto questo è stato possibile grazie alla qualità dell’offerta, senza dubbio, ma anche grazie al sostegno del Comune e dei suoi uffici e di tante persone come, tra i tanti, gli amici del Circolo della Lugnola o ancora il professore Riccardo Figaia del liceo musicale ‘Palma’ che si sono spese tanto per promuovere questa iniziativa. E’ poi importante come con questi spettacoli si sia riusciti non solo a coinvolgere un pubblico di appassionati che fin dalla prima data hanno mostrato un vivo interessamento, ma soprattutto a richiamare persone nuove, tra cui anche diversi giovani”.

Il direttore artistico entra poi nel merito del programma. “Abbiamo pensato di proporre una formula a tre livelli, si potrebbe dire: concertisti affermati, musicisti del Teatro alla Scala e giovani talenti – prosegue Nicoli -. Il risultato è stato un cartellone di altissimo livello che ha dimostrato, tra l’altro, come quei professionisti che compongono un’orchestra prestigiosa come quella del teatro alla Scala siano poi dei solisti straordinari. Oltre a questo siamo poi riusciti a proporre un programma che andasse a proporre strumenti diversi oltre al pianoforte. La speranza è ora di continuare a crescere e, magari, in futuro pensare di organizzare anche un grande concerto non più al Ridotto, ma agli Animosi. Una cosa infine a cui tengo particolarmente è, nei prossimi anni, di riuscire a coinvolgere sempre più ragazze e ragazzi facendo sì che abbiano un ruolo attivo nell’organizzazione della rassegna in modo che capiscano cosa significhi organizzare un concerto, oltre che goderne l’ascolto. Cosa peraltro ‘sana’ in un mondo che corre sempre più veloce, e in superficie, senza cogliere in profondità la bellezza e la riflessione che la musica è capace di offrirci”.

“La musica classica è senza dubbio un fiore all’occhiello della programmazione culturale di un territorio e a Carrara, grazie all’incontro di più volontà e professionalità, a partire da quella preziosa del maestro Bruno Nicoli, siamo riusciti a valorizzarla e renderla un appuntamento atteso e consolidato – aggiunge l’assessore alla Cultura Gea Dazzi -. Bisogna lavorare per mantenere gli ottimi risultati raggiunti coinvolgendo sempre di più giovani e giovanissimi”.

 

Condividi l'articolo